Shopping Flash è in continua crescita.
Si evolve come software, diventa giorno dopo giorno sempre più performante.
Questo è sicuramente grazie all’impegno degli sviluppatori che studiano per tenerlo aggiornato. Ma la vera crescita è grazie al continuo confronto con i clienti o possibili utilizzatori, che, giorno dopo giorno, forniscono feedback e ci aiutano con le richieste ad individuare i migliori upgrade da fare.
Siamo sempre alla ricerca di approcci il più possibile scientifici e con protocolli chiari che, attraverso analisi e riscontri oggettivi, aiutino gli imprenditori a prendere le decisioni migliori per la loro azienda.
È fondamentale avere sempre sottomano i dati analitici dell’azienda per poter utilizzare al meglio gli strumenti di marketing e sfruttare le potenzialità ShoppingFlash.
Poi, sulla base dei risultati di suddetti dati, si stende la strategia da abbinare al nuovo e-commerce ShoppingFlash, e per ultimo si scelgono gli strumenti, e si passa all’azione!
Come già ampiamente spiegato nei nostri protocolli di Local E-commerce, per creare un corretto ecosistema che veda integrate bene le attività online e offline, è necessario fare azioni coerenti e mirate. Per porre in continuo collegamento entrambe i canali, senza perdere d’occhio il fatto che l’attività per le Local E-commerce inizia dietro al bancone di vendita.
Tre errori da non fare in fase di pianificazione
Ogni condottiero che si rispetti prima di andare in battaglia crea il suo piano strategico, che tiene conto di tutti i fattori: territorio, nemico, potenza del nemico, disponibilità di risorse, condizioni avverse, condizioni favorevoli, possibili alleati.
Anche per quanto riguarda un semplice negozio cittadino, che poi semplice non è, oggi tutti i giorni si va in guerra, è fondamentare avere più o meno chiari questi elementi, che tanto differenti non sono.
Quindi prima di passare all’esecuzione e dopo aver analizzato e interpretato i dati, c’è la fase intermedia della pianificazione. Questi sono tre errori molto frequenti che i gestori delle micro attività fanno comunemente e che, se non evitati, creano problemi:
- Chiarezza di strategia e comunicazione.
Nelle micro o piccole attività quasi sempre il titolare copre moltissimi ruoli, e non ha la minima idea di come creare la strategia e racchiudere messaggio chiave forte e importante la filosofia e i valori aziendali. Quindi dal momento che acquisire competenze di marketing può esser un problema in breve termine, il consiglio che diamo è di affidarsi a degli esperti Social Media Manager. Personaggi che diventano poi di fatto gli strateghi dell’azienda. La cui attività sarà analizzare il mercato, i competitor, definire quali messaggi veicolare e quali canali usare, creare e gestire la corretta immagine per logo, materiale pubblicitario cartaceo, gestire i canali social.
Tutti i mezzi scelti per promuovere l’attività che devono a loro volta devono comunicare in modo chiaro, coerente ed univoco. Questo ovviamente in base alle caratteristiche del social scelto, ad esempio su Facebook non si usa il solito linguaggio di Instagram o di una newsletter, e il loro andamento dev’essere costantemente monitorato.
Se non sai descrivere ciò che sei e destare interesse in poche parole è un problema.
2. Non pianifichi le attività di marketing
Molte micro e piccole imprese italiane non hanno un vero e proprio piano marketing e navigano a vista. Per non rischiare di non arrivare a destinazione, cioè raggiungere il fatturato annuo, è necessario pianificare una lista di azioni. E’ importante avere obiettivi intermedi ben definiti, i relativi target e le linee guida per realizzare la singola azione e, soprattutto, sapere quanto budget destinare ad ognuna.
Navigare a vista può significare perdere divista l’obiettivo, non sapere dove si sta andando, non sapere quanta strada si è percorso e quante ne rimane da percorrere.
Fare un piano marketing è indispensabile, sia per l’anno in corso sia per quello successivo, perché fornisce i dati di navigazione per poter pianificare il futuro con maggiore strategia ed attenzione.
Chi non pianifica brancola nel buio. E’ un problema
3. Non fai project management
Stendere un piano marketing non significa solo fare un elenco di attività da fare nel corso dell’anno e impostare i relativi risultati da raggiungere. Significa analizzarle una per una come un progetto a sé stante. Ed adottando il metodo reverse planning, è possibile fare una pianificazione a ritroso a partire da una data di termine stabilita, che generalmente si identifica nella fine dell’anno fiscale.
Con questo termine si intende l’insieme delle azioni volte all’analisi, progettazione, pianificazione e realizzazione degli obiettivi di un progetto. Perché gestire in corso d’opera i dati raccolti, adottando di conoscenze, attitudini, strumenti e tecniche alle attività di un progetto, consente di raggiungere gli obiettivi. Un po’ come quando si fa un viaggio e si programma le tappe intermedie.
Senza un progetto accurato a sostegno del piano marketing è un problema
L’ecosistema di marketing: la sinergia tra online e offline
Dopo aver pianificato tutte le attività, è il momento di capire cosa significa per una micro attività l’ecosistema di marketing.
Quello che devi ottenere dalle azioni offline è una conversione nel mondo online, e viceversa. Tutte le attività devono diventare un amplificatore del tuo messaggio, e devono invitare il passaparola tra chi ti scopre, conosce e prova e parla con altre persone, per farti ottenere nuovi potenziali clienti.
Per passare dall’offline all’online, quando i clienti vengono fisicamente nella tua attività, puoi offrire un coupon sconto per il servizio delivery. E viceversa. Oppure banalmente, puoi mettere un QRCode sulla tua brochure per invitare le persone a iscriversi alla newsletter e ricevere coupon sconto. Queste attività ti consentono di creare liste di persone che ti seguono sui canali social e che continuerai a stimolare con ulteriori attività sia online che offline.
Non esiste una formula efficace e valida per tutti in assoluto, dipende dal settore merceologico, dal territorio, dai competitor. È comunque una attività continuativa per tutto l’anno, monitorando costantemente i risultati e l’efficacia e imparando dagli errori e da quello che non funziona. L’azione, la perseveranza e la diversificazione premiano di più rispetto a una singola attività ripetuta nel tempo sempre allo stesso modo.
Non avere paura di agire, soprattutto per la preoccupazione di spendere troppo. Ogni azienda può costruire il suo piano marketing senza guardare quello che fanno le multinazionali, che in confronto hanno una capacità di spesa molto più alta da quelle delle micro e piccole aziende. La cosa fondamentale è non restare fermo, perché le cose si possono fare sempre, anche se hai poco budget!
La cosa fondamentale quando si va ad investire sui social è usare criterio “grigliata”. Suona strano vero?
Cosa c’entrano i social con il barbecue?
Eppure, è così! Quando devi fare una grigliata e prepari il barbecue metti la legna, la carbonella, la carta, la diavolina, se ce l’hai qualche pigna non guasta. Poi accendi. All’inizio fai un gran falò, le fiamme sono alte ed il calore è tanto, ma non è ancora venuto il momento di cucinare. Anzi, sei solo all’inizio perché se cucini adesso bruci tutto quanto senza cuocere. Devi inevitabilmente aspettare il momento in cui si forma la brace. Se hai fatto un buon lavoro potrai grigliare per almeno 3 ore su una bella brace rossa. Certo, non puoi lasciare distrattamente la carne al fuoco, devi monitorare costantemente e osservare la cottura per arrivare al il risultato desiderato.
Non puoi pensare di fare una bella grigliata con poca carbonella.
L’investimento nella pubblicità social è uguale. All’inizio è necessario dare una bella fiammata, fare un bel falò alto e luminoso per farsi vedere da tutti i potenziali clienti.
Per fare un bel falò serve un investimento importante su una strategia intelligente, studiata bene, ovviamente in proporzione all’azienda. In questo modo si insegna agli algoritmi dei social a lavorare per noi, produrre a lungo il massimo dei risultati con il minimo sforzo.
Non si può pensare di utilizzare bene i social senza una buona partenza ed investimenti costanti.
Tutto viene “enormemente “facilitato dall’uso di strumenti di conversione specifici, che aiutano la tua azienda a rimanere connessa con il mondo esterno a partire dai tuoi clienti abituali.
Quasi tutte gli esercizi al pubblico hanno le solite difficoltà territoriali. Non importa quale sia il tuo settore merceologico, se hai una attività al pubblico sappiamo come aiutarti.
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