In Italia, troppe aziende ancora non hanno capito quale sia il loro ruolo nel mondo.
Il compito di un’azienda non si limita infatti a creare un prodotto o erogare un servizio da scambiare con i soldi dei clienti.
Quello è l’atteggiamento di chi vuole i “clienti di cittadinanza”, di chi pensa di meritare di restare sul mercato solo perché ha aperto la partita IVA.
No, non funziona così.
Almeno da quando il covid ha trasformato anche questa tipologia di rapporto sociale.
Lo scopo ultimo di ogni azienda è servire il cliente, in qualunque circostanza.
A un cliente non importa nulla che tu abbia investito e stia rischiando centinaia (o milioni) di euro. Oppure che tu stia facendo del tuo meglio per soddisfarlo o che, magari, stai avendo una giornata storta e non sei al massimo della forma.
Perché l’unica cosa che conta è soddisfare le aspettative dei propri clienti (o di superarle, meglio ancora).
Quante volte capita infatti di entrare in un negozio con tutte le intenzioni di spendere, per poi decidere di portare i propri soldi da un’altra parte perché l’addetto di turno ci ha fatto passare la voglia?
Ti capita di cercare di entrare in contatto online con un’azienda, tramite chat o email? E la risposta arriva (se arriva) con settimane di ritardo, quando hai già comprato da un’altra parte?
Possiamo dire che, non di rado, sono le aziende stesse a cospargersi di repellente anti-clienti.
E questo sarà sempre più un problema per chi desidera continuare a fare impresa e stare sul mercato nel prossimo futuro. Anche se il mercato si sta inevitabilmente spostando sull’on-line dove il rapporto esercente-cliente è obbligatoriamente variato.
Infatti, secondo una ricerca condotta da Salesforce (azienda che offre uno dei più potenti software CRM sul mercato) su settemila aziende in tutto il mondo che usano la sua piattaforma per l’assistenza clienti, la pandemia ha causato, oltre ad un forte impatto negativo sui fatturati, la riduzione delle relazioni dal vivo cliente-azienda.
Da una parte, le persone hanno iniziato a utilizzare con sempre più frequenza i canali digitali per entrare in contatto con le aziende (email, chat, chat bot, social, ecc..), aspettandosi quindi di ricevere risposta in tempo zero.
Dall’altra parte, nonostante la tecnologia sia sempre più presente nei contatti tra persone e aziende, i clienti non vogliono rinunciare a quella sorta di “tocco umano”, che serve a rendere queste interazioni più personali e naturali.
Insomma, i clienti di tutto il mondo prediligono un rapporto più diretto, più personalizzo sia on line che off line.
Oggi è necessario fare qualcosa di più che alzare la saracinesca ed aspettare.
Ecco perché ai clienti utilizzatori del software Shopping Flash viene insegnato, tramite i tutorial, come miscelare l’esperienza acquisita in anni di attività one-to-one con l’attività digitale, applicando una strategia che tiene conto dell’off-line e dell’on-line.
Spesso le agenzie parlano di comunicazione “integrata”, intendendo con questo termine l’utilizzo di più mezzi di comunicazione, ma sempre più spesso dimenticando l’off-line, che il vero cuore del local e-commerce.
La foto in testa all’articolo non è scaricata o presa da un photostok on line, è reale, è Marco, proprietario della storica Rosticceria 2 strade a Firenze, che ha scelto Shopping Flash e le strategie che insegniamo.
Adesso quindi sta a te capire come far vivere un’esperienza a cinque stelle ai tuoi clienti, in ogni singolo momento in cui entrano in contatto con la tua azienda.
Come dici? Non sai da dove partire e ti serve una mano per trasformare la tua attività in un’impresa come quella di Marco?
Allora inizia da qui: www.shoppingflash.it