I social ci hanno imposto dei comportamenti comunicativi a dir poco estremi.
Non mi prendo la briga di definire quali sono positivi o negativi, ma nel vasto campionario del comportamento da social troviamo pose da vamp, palestrati, gattini, pietanze come se fosse l’ultimo pasto del condannato, un campionario di boccucce labbrini e linguine, e qui mi fermo per brevità, ma si potrebbe continuare all’infinito su cosa il fenomeno social ha scatenato a livello di opportunità di espressione e di comunicazione.
Perchè parlo di questo?
Perchè creando dei contenuti per questo blog (content marketing, altra attività che ha subito un grande sviluppo con e per i social anche se nata nel 1985) mi sono imbattuto in una notizia del 24 settembre che ai più è passata inosservata: “Facebook e Instagram chiuderanno in Europa”: La minaccia di Zuckerberg dopo un ordine dell’authority irlandese sulla protezione dei dati per dire basta alle violazioni della privacy e al trasferimento di dati di cittadini Ue verso gli Usa.
www.today.it/facebook/facebook-chiude-europa.html
Già così come notizia, anche se è stata poi smentita in breve, ha fatto rizzare i capelli a 410 milioni di utenti attivi in Europa.
Ma l’analisi che volevo fare oggi è ipotizzare proprio: e se Facebook ed istagram chiudessero oggi, cosa succederebbe?
Finalmente si tornerebbe a farci gli affari propri, andando a cena nei ristoranti ed invece di stare con il cellulare in mano si parlerebbe con gli amici, dovremmo tornare ad esprimere dal vivo le emozioni al posto degli emoticons (forse su whatsapp e telegram sopravviverebbero), ci sarebbe meno cyberbullismo, più umanità, meno invidia, più amici veri, meno persone che fanno di tutto per apparire ricche e felici, più persone vere, meno persone che scagliano la pietra e si nascondono dietro un post, o peggio un account fake. Sono un sono un potente strumento di connessione e vanno saputi usare con coscienza, a nostro vantaggio, soprattutto nel caso di attività commerciali.
In breve si tornerebbe a comunicare quasi come si faceva prima, o almeno non attraverso i social.
E dal momento che qua ci occupiamo non di sociologia ma di marketing e di aziende dobbiamo spostare il nostro focus su cosa cambierebbe nel modo di fare advertising (comunicazione pubblicitaria) se oggi non potessimo più fare le campagne sponsorizzate sui social.
Grazie alla diffusione planetaria dei social, facebook in primis è diventato il mezzo indiscusso numero uno per farsi pubblicità, poi dopo sono arrivati gli altri, e grazie a questo sviluppo sono esplose letteralmente nuove professionalità che si occupano della gestione delle aziende: i social media manager.
Quindi, fermo restando che un nuovo social potrebbe invadere il globo (prima c’èra My Space) il primo impatto, la prima domanda sarebbe: ed ora come comunico al mondo la mia attività? Come mi promuovo? Come faccio lead generation velocemente?
Certo, esisterebbero ancora Google e tutti gli altri motori di ricerca, si potrebbe comunicare ancora massivamente con gli sms, con l’e-mail marketing, magari con whatsapp, e qualche risultato lo si otterrebbe, ma sicuramente in modo più faticoso dal momento che non si intercetterebbe tutte quelle persone che passano 1 ora e 46 sui social ogni giorno (fonte https://www.nur.it/).
Quindi la cosa da fare è lavorare pro-attivamente anche se è molto probabile che non accada niente, strutturare il proprio business con più canali comunicativi, volendo anche non digitali, perchè essere pronti a comunicare con ogni mezzo significa comunque essere più competitivi, più presenti, più raggiungibili.
Un esempio lo abbiamo visto non più tardi di 8 mesi fa, a Marzo ha chiuso l’Italia per il lookdown e cambiando improvvisamente le abitudini le persone non sono più uscite a “fare acquisti”, e senza scomodare Amazon, quelle aziende anche mediamente strutturate per dominare il proprio mercato hanno continuato a vendere. Le altre hanno chiuso.
Il covid ha generato questa crisi e niente sarà più come prima, si può reagire in più modi di fronte agli avvenimenti, c’è chi non riaprirà e si dispera, c’è chi pur di riaprire ha convertito il proprio business in altro, sicuramente è stata una lezione e ha insegnato a rimboccarsi le maniche e non farsi cogliere più impreparati.
Il mondo intero ha fatto un passo avanti nella digitalizzazione e in questi ultimi mesi si sono moltiplicate le richieste per soluzioni l’e-commerce. C’è stato un incremento negli acquisti on line del 26% (fonte www.corrierecomunicazioni.it) Tutte le attività di qualsiasi settore merceologico vogliono essere on line e poter vendere attraverso una propria vetrina.
Molte si sono già strutturate e altrettante lo stanno facendo, tu, cosa vuoi fare?
Devi agire adesso e prendere una decisione, per il futuro della tua attività, per il futuro del commercio, che sarà da qui a breve sempre di più on line
Per il tuo e-commerce scegli una soluzione pratica, scegli https://www.shoppingflash.it