Il commercio è commercio! Da sempre!
Chiunque abbia una attività nel corso dei secoli si è trovato a dover fare qualcosa per far conoscere il proprio prodotto ed incentivare le vendite.
Ma cosa è la PUBBLICITÀ’ e quando nasce?
La pubblicità ha radici antiche, ed è intimamente collegata con la propaganda o lo sviluppo delle prime attività commerciali e dalle relative iscrizioni, insegne o simboli merceologici.
Presso gli scavi archeologici di Pompei si possono leggere ancora oggi delle scritte, sui muri delle case romane distrutte dal vulcano nel 79 d.C., che invitano i passanti a votare per un certo candidato alle elezioni, mentre nella via dell’Abbondanza una serie di insegne di una bottega mostra le fasi di lavorazione della stoffa, a riprova della sua qualità.
La situazione si evolve in Europa con l’invenzione della stampa. Nel 1479 il tipografo britannico William Caxton diffonde un opuscolo per reclamizzare le sue pubblicazioni, mentre i primi antenati dei volantini iniziano a circolare nelle città del continente all’inizio del Cinquecento. In Germania ad esempio si disegnano i premi delle lotterie per invogliare a prendervi parte.
Il termine italiano pubblicità deriva dall’aggettivo e sostantivo pubblico, ossia che riguarda il popolo, la popolazione, e l’origine della parola italiana rispecchia lo scopo di informare il pubblico e non presuppone il carattere parassitario o onnivoro del termine, bensì di etico e trasparente.
Invece il sostantivo inglese advertising possiede una connotazione di tipo imprenditoriale e persuasiva. Advertising deriva dal verbo to advertise, il quale a propria volta viene dal latino ad-vertere e significa letteralmente andare verso.
Il réclame nella lingua francese introduce la dimensione psicologica del termine – del richiamo alla memoria – ma non pone la questione di persuasione. Ad origine, la “chiamata” in ambito tipografico, réclame inizia come un breve richiamo promozionale nel testo di un giornale ma poi diventa un vero annuncio pubblicitario di oggi.
I sentimenti negativi che oggi accostiamo alla pubblicità come l’invadenza o la pervasività, si ritrovano nell’etimologia del termine tedesco Werbung, derivante dal verbo werben, che significa sia pubblicizzare che attirare, corteggiare.
Se nel corso dei secoli c’è chi si è distinto ed ha fatto del proprio brand un’attività di successo, c’è chi tutt’oggi non fa niente o fa le cose sbagliate per promuoversi.
Da sempre, quindi questa non è una condizione odierna da post covid, ogni giorno ci vengono presentate due scelte:
1) CRESCERE
2) RIPETERE.
Scegliamo di CRESCERE quando…
Affrontiamo quella maledetta paura che ci blocca da mesi; portiamo avanti quella sana abitudine nonostante mille difficoltà e tentazioni; abbiamo quel confronto doloroso ma necessario; decidiamo, in un attimo di lucida follia, di rincorrere i nostri più grandi sogni.
Scegliamo di RIPETERE quando…
Cadiamo negli stessi comportamenti disfunzionali del menga; procrastiniamo la vita stessa immersi in un flusso interminabile di distrazioni; viviamo col pilota automatico, confortati dalla falsa idea che un giorno non precisato le cose cambieranno quasi per miracolo.
Magari in un momento di raptus facciamo un passo avanti, ma poi presi da una insana paura del “e ora?”…”ma così spendo!”…”cosa penseranno di me?” ne facciamo 2 indietro.
Crescere o Ripetere, questa è la scelta che ci viene offerta ogni santo giorno.
Crescere o Ripetere.
Oggi scegli saggiamente e ricorda, che ogni scelta responsabile condurrà ad un risultato.
Se non fai niente niente otterrai.
Se ripeti e fai le solite cose, otterrai i soliti risultati. (e zero crescita)
Se innovi, osi e perseveri, inevitabilmente cresci, produrrai un cambiamento e niente potrà essere come prima.
Se oggi è il giorno in cui hai deciso che non vuoi più essere l’attività di ieri, tra 6 mesi, a partire da questo giorno, potrai avere 6 mesi di risultati o 6 mesi di scuse.
Buone scelte. Buone azioni. Buona settimana. Ma se fossi nel dubbio cliccherei qui