IL DECRETO PARLA CHIARO!
Conferma dei locali la chiusura alle ore 24.
Per i bar, i pub e altri locali viene anticipato alle 18 lo stop alla vendita non al tavolo.
Limitazione del numero massimo di sei persone per tavolo.
E dal momento che arriverà circa un decreto la settimana d’ora in poi probabilmente non è finita qui.
Questo si legge su tgcom24
Imprese in ginocchio per il covid:
per 93 città italiane lo shock economico sarà tra i 262 e i 344 miliardi di euro
Uno studio di Cerved per ANCI analizza i settori più colpiti in quasi un centinaio di centri urbani: la pandemia penalizza l’automotive ma favorisce farmaceutico e agroalimentare
ma nell’ultimo discorso a reti unificate è anche stato detto:
VIA LIBERA A SERVIZI DELIVERY E TAKE AWAY.
Anche se con la limitazione all’asporto dei cibi fino alle 24. Non è il colpo temuto a tutte quelle attività, soprattutto pizzerie e hamburgerie, che sull’asporto avevano fondato la resistenza economica in questo periodo.
Attenzione, però. Il limite di orario riguarda l’asporto, non la consegna a domicilio di cibi e bevande. Il servizio di portare a casa è possibile proprio perché limita gli assembramenti. Ovviamente bisogna rispettare le distanze e le altre misure con il sistema che utilizza i rider. Un’altra complicazione non solo lessicale. Molti identificano asporto e delivery come unica cosa. Ma la pizza da asporto, cioè ritirata in pizzeria dal cliente, è cosa diversa dalla pizza delivery, cioè consegnata al cliente al suo domicilio. Meglio ricordarlo.
Già dalla primavera scorsa molte attività si sono decise al passo della digitalizzazione, si sono strutturate con una migliore presenza social ed i più “avanti” hanno messo on line il proprio negozio con degli e-commerce.
E chi non l’ha fatto prudentemente ieri (nella prima ondata) con questa limitazione di movimenti rischia di veder ridurre ancor di più i già limitati incassi.
Oggi l’imprenditore non può non strutturarsi, non può far finta che tutto questo non stia accadendo.
I dati certi sono che le vendite on line (Amazon la parte del leone) hanno avuto una impennata, e che quindi le persone, anche le meno tecnologicamente avanzate, hanno fatto i primi acquisti on line dall’8 marzo scorso.
Altrettanto certo è che per molte attività non sarà sufficiente aprire un e-commerce per salvare la pelle, ma tutte o quasi le attività B2C, negozi su strada di vendita di beni e servizi ad uso domestico e quotidiano, con un proprio e-commerce possono avere parecchie chance in più rispetto a chi on line non esiste.
INTERNET: SE NON CI SEI NON ESISTI
Non lo scrivo io, provate ad andare su Google e digitate esattamente queste parole: internet se non ci sei non esisti, da questa ricerca escono 377.000 risultati, e già in prima pagina si legge di quale sia la realtà di questa affermazione che mai come adesso è stata così vera.
In un momento in cui tutto il mondo compra on line, generalizzando, se non sei on line sei commercialmente defunto.
Molti dicono “ma il mio prodotto…”,” ma io ho sempre fatto così…”, “ non è il mio caso”, dietro ad una analoga serie di scomode giustificazioni c’è l’immobilismo assoluto di quella parte di imprenditori che imprenditori non sono, che hanno avuto l’abilità di fare bene un mestiere in tempi di vacche grasse, ma ora che le vacche sono magre, anzi di vacche non ce ne stanno proprio, ecco che la differenza tra chi ragiona da imprenditore e chi no si vede.
Sicuramente le parole le porta via il vento insieme ai fatturati davanti ai decreti sempre più limitanti, e non tutti sanno uscire dalla propria zona di comfort, da dietro il bancone del negozio per improvvisarsi quello che non sono stati e non vogliono essere.
Ma ci sono tante azioni da fare, tante best practice, che possono aiutare a reggere il colpo e a lavorare meglio.
Aprire uno shop on line e promuoverlo nella giusta maniera non risolve il problema, non esclude la possibilità di chiusura dell’attività, ma sicuramente la limita e da qualche speranza in più.
Shopping Flash fa proprio questo: mette la vostra azienda sul mercato consentendovi di aprire il vostro e-commerce in 24 ore, infatti è l’unico gestionale on line con il quale è realmente possibile costruire il proprio e-commerce, in modo sicuro, rapido e d economico.
Oggi per fare la differenza della propria azienda è necessario presidiare il web come mai è stato fatto negli ultimi 20 anni, e se la prospettiva è alzare la saracinesca ed aspettare i clienti (come afferma la maggior parte degli esercenti: ma io ho sempre fatto così) sarà sempre più complesso competere.
Da marzo scorso con il Covid-19 c’è stata in Italia una enorme impennata di digitalizzazione, da una parte i clienti forzati a rimanere a casa si sono adeguati al digitale e la percentuale di acquisti on line è schizzata in alto, dall’altra parte sempre più attività hanno capito che l’unica cosa da fare è mettere il proprio negozio on line.
Il nuovo annuncio del Governo sul possibile Look Down con la limitazione degli orari per gli esercizi pubblici ha lasciato aperta l’opportunità di business in special modo per il Delivery e per il Take away.
QUESTO E’ IL MOMENTO DI ENTRARE ON LINE, IL MOMENTO PER APRIRE IL PROPRIO E-COMMERCE.
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